L'Ansia funzionale
Molte persone convivono giorno dopo giorno con livelli molto alti di ansia, che, anche se non soddisfano i criteri per una diagnosi di disturbo d'ansia, e ciò li induce a sopportare le conseguenze di un costante livello di stress che spesso passa inosservato.
Soffrire di ansia può significare che la vita diventa molto estenuante. In presenza di un disturbo d'ansia vediamo la seguente equazione:
Un alto livello di ansia associato ad un basso livello di adattamento e funzionamento:
Ansia = Regolazione/Funzionamento.
Tuttavia, ci sono altre persone che convivono con livelli molto alti di ansia e nonostante questo riescono a sembrare normali, rimanere socialmente attivi e persino proiettare una grande sicurezza in se stesse. In questo caso l'equazione cambia; ad alto livello di ansia si associa anche un alto livello di adattamento e funzionamento:
Ansia = Regolazione/Funzionamento.
L'ansia funzionale ha due risvolti; il primo è che le persone con ansia altamente funzionale possono presentare alcune di queste caratteristiche:
- Buona capacità organizzativa
- Puntualità
- Proattività
- Alta motivazione professionale
- Estroversione molto alta e alte capacità sociali
- Svolgono il ruolo di facilitare, di salvatore.
Ciò che spesso passa inosservato è che questo dispiegamento di abilità è, in molte occasioni, un tentativo di compensare la paura e l'angoscia di sentire di non essere / fare abbastanza e per questo essere respinti, non amati o considerati. Il secondo risvolto dell' ansia funzionale è che a causa di questo sovra-adattamento, allo stesso tempo mentre ottengono risultati eccellenti, queste persone sperimentano anche:
- Modalità "on" costante: hanno la sensazione di essere costantemente impegnate a risolvere le cose, ad anticipare i problemi, e sentono che tutto (o quasi) e tutti dipendono da loro.
- Difficoltà a rilassare il corpo e la mente: faticano ad addormentarsi poiché sempre impegnate in attività "utili"; il riposo sono considerati "tempo perso". Faticano a concedersi del tempo per se stesse, delegare e de-resposabilizzarsi.
- Difficoltà a concentrarsi: nonostante si focalizzate in molti settori della vita, la sensazione è di dispersione, sono attratte da molte richieste che arrivano da molte situazioni e contesti.
- Sono persone molto impegnate, controllate, perfezioniste e esigenti con se stesse e gli altri.
- Tendono a rimuginare e rivedere nella loro mente le cose più e più volte in modo ossessivo.
- Difficoltà a dormire: le alterazioni possono andare dal dormire meno ad avere una sensazione di esaurimento e desiderio di sonno costante.
- Blocco in un circolo vizioso: se da un lato realizzano di essersi sovraccaricate di impegni dall'alto non fanno nulla per divincolarsene. La persona vive il paradosso di voler cambiare senza cambiare.
- Vivono una lotta interiore /esterno: internamente sono in conflitto tra il sentirsi esaurite ed il continuare a stare in allerta. All'esterno mostrano sorrisi, successi, risultati personali, professionali ed un apparente benessere.
La trappola dell'ansia ego-sintonica: voler cambiare senza cambiare
Anche se non è sempre il caso, spesso queste persone hanno buoni risultati nella loro vita. Sono persone competenti nel campo professionale, hanno una vita sociale ricca e una performance complessiva soddisfacente. Se qualcuno li vedesse dall'esterno, potrebbero dare l'impressione di stare molto bene. Inoltre, coloro che vivono con questo grado di ansia lo hanno normalizzato in modo tale che non conoscono altro modo di essere nel mondo. Un tratto ego-sintonico è quello che, anche se ha ripercussioni negative nella vita, ci piace di noi stessi a qualche livello. A volte sono tratti che sono ben visti dalla società. Inoltre, molte volte sono tratti che formano una parte molto importante della nostra identità: "Sono molto buono", "Sono molto laborioso", "Sono molto socievole", "Sono molto capace/forte". È facile attribuire a questi tratti, molte cose buone ottenute nella vita e quindi inconsciamente, non vogliamo cambiarle. Alcuni esempi di tratti che possono essere ego-sintonici:
- Perfezionismo: voglio e devo essere perfetto senza che questo mi stressi.
- Generosità: Mi piace essere considerata una persona superlativamente generosa. Questo tratto, frainteso può sfiorare la co-dipendenza.
- Stress: voglio/devo arrivare a tutto senza che questo mi stressi.
Come affrontare l'ansia funzionale?
Innanzitutto va specificato che non si cambia qualcosa a meno che non si veda chiaramente il beneficio di farlo. Avere ansia funzionale non significa che non ci siano periodi di crisi. Nel lungo periodo si possono verificare momenti di crisi, di presa di coscienza, di volontà di cambiamento. Il problema è che la persona ha sviluppato una serie di abilità che le permettono di superare quei momenti di crisi e di continuare ad assimilare altissimi livelli di ansia che assumono come normali.
- Conoscenza di sé: Il primo passo è fare un esercizio di introspezione e riflessione personale: Qualcosa di questo risuona con te? Con il tuo modo di essere nel mondo? Da quando ti senti così?
- Informazioni: Scopri cos'è l'ansia, lo stress e l'effetto che ha un'alta esposizione a questi per un tempo prolungato.
- Soluzioni: Ti identifichi con la situazione paradossale di voler cambiare senza cambiare? Quali cose potresti fare nella tua vita per liberarti, riposare, rilassarti...? Se la risposta è: "Mi piacerebbe ma non posso..." hai già un'area di lavoro.
- Aiuto: La psicoterapia può essere molto utile quando si cambia questo tipo di funzionamento. Imparare le tecniche per gestire l'ansia è fondamentale per rompere il circolo vizioso.
Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone