Ansia Notturna e Insonnia

Ansia Notturna e Insonnia
  • Dr. Maurizio Sgambati
  • 06/11/2024
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Gli attacchi di ansia durante la notte sono molto fastidiosi poiché la persona che li vive non riesce a rilassarsi adeguatamente e dormire. Alla lunga il senso di stanchezza impedisce di condurre una vita al pieno delle proprie energie fisiche e con adeguata lucidità mentale.

La mancanza di sonno può portare a stanchezza cronica ed irritabilità e ad innescare un successivo attacco di ansia. Quindi prevenirli e trattarli è necessario per rompere questo ciclo.

Gli attacchi d'ansia durante la notte sono piuttosto comuni. Circa la metà degli ansiosi lamenta di soffrire di attacchi di ansia notturni con conseguente interruzione del ciclo del sonno fondamentale per molti processi di rigenerazione fisica e cognitiva. I primi improvvisi risvegli innescano successive difficoltà nell'addormentamento o vera e propria insonnia. Idealmente, una persona non dovrebbe soffrire di attacchi di ansia nel cuore della notte proprio perché quando si dorme si è più rilassati. Il rilassamento è dovuto all'attività del sistema nervoso para-simpatico che stimola la quiete, il rilassamento, il riposo. Al contrario i soggetti ansiosi, con il loro rimuginio caratterizzato da pensieri negativi sul futuro, hanno prevalentemente attivo il sistema simpatico, ovvero il nervo vago, responsabile dell'eccitazione e di un generale stato fisiologico di allerta. 

Quando la mente rimane attiva e focalizzata su pensieri ed interpretazione di eventi in termini negativi va in ansia e si sottopone ad una grave forma di stress che gli impedisce di ripristinare l'equilibrio omeostatico. Ciò significa che i due sistemi nervosi (simpatico e para-simpatico) non sono più bilanciati ma le funzioni del primo prevalgono sul secondo.

Lo stato di agitazione permane quindi sia durante il giorno che durante la notte. 

Questa alterazione produce uno squilibrio chimico tale per cui il cervello non è in grado di rilasciare la quantità adeguata di serotonina necessaria a rende il corpo calmo e rilassato.

Questo squilibrio chimico si manifesta nel corpo sotto forma di sintomi:

  • Battito cardiaco accelerato e palpitazioni;
  • Sudorazione eccessiva;
  • Dolore al petto o disagio;
  • Tremori;
  • Intorpidimento;
  • Vertigini;
  • Nausea;
  • Sensazioni di caldo e freddo alle estremità;
  • Dolore muscolare e stanchezza.

Il sonno  risulta anche disturbato dalla preoccupazione di poter star male e questo mantiene la persona in uno stato vigile.

Quando la persona ansiosa si corica per dormire di solito inizia a temere di avere un attacco di ansia o a rimuginare su quanto accaduto durate il giorno o quanto potrebbe accadere in quello successivo. La mente non riposa ed il corpo coerentemente non si quieta. 

Altri fattori implicati negli attacchi di ansia notturni sono le apnee. Si tratta di un disturbo del sonno. La persona affetta da apnea notturna viene svegliata durante la fase di sonno REM per un certo numero di volte. Questi improvvisi risvegli comportano brusche alterazioni della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Numerosi risvegli dovuti alle apnee a volte possono contribuire a far sviluppare un disturbo d'ansia notturna. 

Anche il pavor nocturno ovvero gli incubi terrificanti accompagnati da urla, calci, agitazione, tachicardia, occhi spalancati e sudorazione possono portare a sviluppare attacchi d'ansia notturna.

Responsabile dell'ansia notturna è anche il consumo improprio di sostante eccitanti e stimolanti come tè, caffè, alcol e droghe; se consumate da soggetti ansiosi possono scatenare un attacco d'ansia notturna. Anche alimenti, come zucchero e grano, potrebbero occasionalmente causarli.

Tuttavia anche persone non particolarmente ansiose potrebbero avere problemi nel sonno transitori legati all'ansia in concomitanza con una fase particolarmente stressante della vita Ad ogni modo una persona che soffre di ansia sperimenta questo disturbo continuamente, giorno dopo giorno.

Per prevenire gli attacchi prima di tutto è utile farsi una doccia con acqua tiepida prima di andare a letto. Questo aiuta ad alleviare la tensione muscolare e quindi a rilassare il corpo.

In secondo luogo, invece di pensare di rimuginare su eventi passarti o futuri, prima di andare a letto è utile fare degli esercizi di respirazione, meditazione o auto-ipnosi per qualche minuto. Sono utilissimi gli esercizi di visualizzazione per spostare i pensieri negativi su immagini che invece  possono evocare sensazioni piacevoli e rilassanti. E' necessario imparare a mandare il corto circuito i pensieri negativi, allenarsi nel disattivare il sistema nervoso simpatico per invece stimolare il suo antagonista. 

Infine, bisogna astenersi dall'uso di caffeina e sostanze eccitanti, evitare di fare attività fisica o di impegnare eccessivamente la mente (leggere o studiare) prima di prendere sonno, avere cura di mantenere una routine in termini di orario e modalità di addormentamento.

Per il trattamento degli attacchi di ansia e di panico, si raccomanda la terapia ipnotica ad opera di un professionista certificato che saprà anche fornire esercizi e strategie da fare a casa per sostenere la psicoterapia fatta assieme in studio.

Esistono molti esercizi mentali efficaci per gestire sia i pensieri disfunzionali, che sono responsabili di attivare i sintomi di ansia e panico, sia per far rientrare i sintomi stessi.


Dr. Maurizio Sgambati

Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone

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