Comprendere l'IO Bambino Interiore

Comprendere l'IO Bambino Interiore
  • Dr. Maurizio Sgambati
  • 11/12/2024
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Ti è mai capitato, da adulto, di sentirti sopraffatto dalle emozioni o dai pensieri riguardo a una situazione o a una persona? Hai mai preso una decisione che sembrava giusta, ma poi non sei riuscito a mantenerla? I tuoi familiari ti hanno mai detto che stavi esagerando riguardo a qualcosa che è successo? Quello che stai vivendo potrebbe essere legato al tuo "bambino interiore".
Quando lavoro con i miei clienti, spiego spesso che siamo composti da diverse "parti". Ogni parte di noi ha un ruolo: alcune ci aiutano a goderci la vita, altre a mantenere l'organizzazione, altre ancora a calmarci o a prendere decisioni. Una frase che illustra bene questa idea è: "C'è una parte di me che mi dice...". È una frase che sentiamo frequentemente, non solo nelle sedute di consulenza, ma anche nella vita quotidiana.
Dentro di noi coesistono diverse "parti": l'adulto che siamo oggi, il nostro sé più maturo, ma anche parti di noi che provengono dal passato, come l'io infantile e l'io adolescenziale. I bambini, infatti, non possiedono le risorse emotive o cognitive necessarie per comprendere pienamente le situazioni difficili o per gestire il dolore in modo efficace. Sono gli adulti che li guidano, insegnando loro come reagire emotivamente e come affrontare i problemi. Se un adulto non aiuta un bambino a interpretare correttamente una difficoltà, quella ferita emotiva potrebbe persistere e influenzare la persona anche da adulta.
Immagina una persona che, ogni volta che un amico cancella un appuntamento o le dice che non può vederla, si sente respinta e non riesce a tranquillizzarsi. Supponiamo che questa persona abbia trascorso parte della sua infanzia con i nonni perché i suoi genitori erano troppo malati per prendersi cura di lei. Sarebbe ragionevole pensare che quel bambino abbia sviluppato una particolare sensibilità al rifiuto o all'abbandono, che poi si rifletterà anche nella vita adulta?
Quando ci sentiamo impotenti o emotivamente sopraffatti, spesso è il nostro "bambino interiore" a prendere il controllo. Da bambini, non avevamo la capacità di vedere le cose come un adulto, quindi reagiamo sulla base di ciò che ci è stato insegnato o di come abbiamo imparato a reagire. Le ferite lasciate da queste esperienze passate continuano a vivere dentro di noi come "bambini interiori" in attesa di essere guarite.
Ma i bambini interiori non si manifestano solo in situazioni dolorose. Anche nei momenti di gioia, come quando ci divertiamo con gli amici o quando ci dedichiamo a un'attività che ci piace da sempre, possiamo sentire l'emergere di quella parte di noi che, in fondo, è rimasta bambina.


Come lavorare con il bambino interiore?
Il primo passo per affrontare il nostro bambino interiore è cercare di reinterpretare ciò che è accaduto. Come adulti, abbiamo la capacità di vedere le situazioni in modo più lucido e sereno. Se impariamo a guardare gli eventi passati con un atteggiamento più empatico, possiamo scoprire che non tutto ciò che abbiamo vissuto è come lo riviviamo nel presente.
La realtà che costruiamo dipende dalla nostra narrazione. Il modo in cui raccontiamo a noi stessi ciò che ci accade determina la nostra percezione del mondo. Non è la stessa cosa dire "mio figlio è un piagnucolone" rispetto a "mio figlio è sensibile". Lavorare con il bambino interiore implica riscrivere questa narrazione, offrendo una versione più comprensiva e meno dolorosa degli eventi, che ci permetta di vederli sotto una luce diversa.
Adottando questo nuovo punto di vista, l'adulto può prendere in mano il proprio processo di crescita, affrontando le situazioni con una maggiore consapevolezza e assunzione di responsabilità. Immagina quella persona che si sente rifiutata: se ora la guarda da una prospettiva diversa, riconoscendo che i suoi nonni le hanno dato amore e cura, potrebbe comprendere che i suoi genitori, purtroppo, non avevano altra scelta che concentrarsi sulla loro salute, e che mandarla dai nonni era la cosa migliore che potessero fare in quel momento.
Questo esempio ti può aiutare a capire come funziona il lavoro con il bambino interiore. Ti invito a riflettere su come un cambio di prospettiva possa permettere a quella persona di guarire una ferita emotiva e, allo stesso modo, ti incoraggio a lavorare sulle tue ferite interiori per liberarti dal peso del passato.


Dr. Maurizio Sgambati

Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone

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