La simbiosi nella coppia: il pericolo di perdere se stessi
Innamorarsi è un pò come perdersi per qualcun altro. Nella prima fase di una relazione di coppia, quella dell'amore pazzo, si dice che le persone perdano la testa.
In effetti innamorarsi è come viver travolti dalla passione, dall' euforia, da un' energia vitale che ci fa sentire invincibili ma anche tormentati.
C'è chimica dietro l'innamoramento e, sebbene le persone lo sperimentino in modo diverso, è dimostrato che la dopamina ha un potente impatto sul nostro cervello e ci fa sentire come "drogati". Durante il primo periodo di una relazione romantica è naturale che i partner si sentano in simbiosi, è rassicurante pensare allo stesso modo, sentirsi allo stesso modo, non aver bisogno di parole per capirsi. Le somiglianze vengono esaltate mentre le differenze sono prese poco in considerazione. Per alcuni però la relazione di coppia anziché attraversare solo temporaneamente questa fase iniziale di sana simbiosi diviene una trappola che lascia incastrati i suoi membri in un rapporto fusionale che impedisce loro di giungere all'interdipendenza.
I partner si possono fondere in una cosa sola perdendo ciascuno la propria individuale identità senza sviluppare la capacità di definirsi al di fuori del rapporto come singole persone. In questo senso la simbiosi implica totale dipendenza dell'uno nei confronti dell'altro. La storia d'amore apparentemente idilliaca a questo livello ha un enorme svantaggio: viene considerata l'unica fonte disponibile per la propria soddisfazione. Ecco che parti di noi stessi vengo proiettate sull'altro: aspettative, bisogno di cure ed attenzioni, timore del rifiuto o paure abbandoniche, mancanza di fiducia e conseguente frustrazione nei confronti dell'unica persona deputata a colmare i bisogni attuali e i bisogni antichi rimasti disattesi.
Col tempo infatti le caratteristiche di personalità, i bisogni individuali ed i timori legati alla propria storia passata emergono a contraddistingue i singoli membri. Il rapporto si fa più reale poiché ambedue mettono in gioco le parti più autentiche di se, inclusi limiti ed aspetti problematici. Dopo la simbiosi iniziale è richiesto ad entrambi di sviluppare la capacità di mediare affinché vengano soddisfare le esigenze di entrambi, vengano placate le paure affinché ciascuno conservi la propria identità e si senta rispettato e tutelato nonostante si viva in un sistema nuovo coeso capace di contiene entrambi ed allo stesso tempo permettere la loro differenziazione.
Ciò significa che ciascuno dei due partner porterà consciamente le proprie esigenze personali ed inconsciamente vecchi schemi relazionali spesso sperimentati nella famiglia di origine. Valori, norme personali e di derivazione familiare che, subdolamente, hanno un impatto sulle nostre relazioni e sul loro sano sviluppo.
Potremmo sentire che i nostri bisogni emotivi non sono stati soddisfatti dai genitori e, di conseguenza, cercare incessantemente di far si che vengano accolti e soddisfatti dal partner. Oppure potremmo usare strategie disfunzionali nel tentativo di riconfermare inconsciamente vecchie decisioni su noi stessi, su ciò che pensiamo di meritare o aspettarci dalla vita.
Nel tempo in una relazione si può correre il rischio di interpretare un ruolo, quello che ci è stato assegnato nella famiglia d'origine, quello che si aspettavano gli altri da noi.
Fare coppia implica conservare parti di se ed allo stesso integrarsi con l'altro, oltre che imparare qualcosa di nuovo da esso/essa. In tutto ciò talvolta possiamo sentire di aver perso la nostra identità e il nostro il ruolo relazionale abituale. E' come sentirsi persi all'interno della coppia. Confusi ed incapaci di riconoscere quali pensieri siano nostri e quali invece appartengano al partner. Dove inizi l'uno e finisca l'altro, cosa condividere in coppia e cosa fare per se stessi. Quale nutrimento è giusto richiedere al partner, quale elargire e quale dare a se stessi autonomamente. Non tutti i bisogni riguardano la coppia; ce ne sono alcuni che sono del tutto personali ed è responsabilità del singolo prendersene cura.
Eccoti alcune domande per riflettere sul tuo atteggiamento relazionale e verificare sei simbiotico/a:
- Stai agendo secondo un ruolo che pensi ti garantisca il suo amore?
- Stai pensando e agendo in base a un'identità che ti è stata data dal tuo partner?
- Lo compiaci ed assecondi mettendoti da parte?
- Senti ti poter esprimere liberamente le tue opinioni ed i tuoi valori nella relazione o ti stai limitando?
- Nella relazione ti poni in modo genuino o celi parti di te per paura di non essere accettato/a?
- Comunichi in modo chiaro ciò di cui hai bisogno o aspetti che lo intuisca?
- La tua serenità dipende solo dalla sua presenza? Ti senti stabile ed autonoma come persona indipendentemente dalla presenza del partner? O piuttosto la sua presenza è essenziale per sentirti integro/a?
- Sei in grado di mettere paletti e dedicarti del tempo oltre a quello che riservi al rapporto di coppia? C'è qualcosa che ami fare solo per te?
Per vivere una relazione in modo sano, mantenendo la tua identità e nel contempo nutrire la tua relazione puoi fare leva su alcuni stratagemmi. Ecco modi per mantenere un forte senso di identità mentre si mantiene una relazione d'amore:
1. Smetti di leggere nel pensiero: quando provi a riempire gli spazi vuoti, rischi di proiettare pensieri e sentimenti che non provengono in alcun modo dal tuo partner. La lettura della mente fornisce un senso di controllo falso e fittizio. Sii assertivo e chiedi cosa sta pensando il tuo partner prima di saltare alle conclusioni. Comunica apertamente dal tuo stato dell'Io Adulto più che sulla base delle paure del tuo Bambino interiore. Quando si sperimentano intense emozioni negative, la tendenza è quella di parlare in modo impulsivo e dimenticare che il Bambino interiore spaventato è pronto ad emergere ed investire l'altro con le sue paure e la sua aggressività.
Se hai bisogno di chiarire o comunicare pensieri importanti, assicurati di considerare tutti gli aspetti della realtà, senza nascondere o drammatizzare a dismisura aspetti della situazione. Rimani nel qui ed ora e confrontati da persona matura.
2. Occupati della tua crescita personale: il partner non deve colmare i bisogni sospesi del tuo passato; essi rimangono sotto la tua responsabilità. Insicurezze e mancanze non possono essere messe in mano a qualcun altro col rischio che se il rapporto finisce tu possa perdere il tuo equilibrio interiore. Lavora su di te per incrementare le tue risorse psicologiche e rafforzare la tua autostima, gestire ansie ed insicurezze, colmare vecchie mancanze. La relazione non ha il compito di salvarti dal passato ma quello di aggiunge valore alla tua vita di persona già risolta di suo.
3. Coltiva i tuoi interessi: non dimenticarti che sei importante a prescindere dalla relazione. Quando eri single, sono sicuro che avevi degli interessi che ti caratterizzavano e che nutrivano il tuo senso di identità. Attraverso le tue passioni ti definivi, confermavi ciò che è importante per te. Rinunciare ad essi può ritorcersi contro testo ovvero danneggiare la tua identità e l'armonia di coppia.
4. Tieni a mente i tuoi valori: i valori sono importanti nella vita perché fungono da confini, ti permettendo di adottare comportamenti e prendere decisioni coerenti con il tuo vero sé.
5. Coltiva le tue amicizie: all'inizio della relazione tutto ciò di cui hai bisogno era il tuo partner, coltivare l'amore per lui/lei e la passione. Chiudersi nella relazione però non è sano oltre che noioso. Per nutrire una relazione dobbiamo fare esperienze stimolanti senza il partner cosi da avere qualcosa da raccontare. I tuoi amici saranno quelli che ti sosterranno quando la tua relazione attraversa qualche naturale e sana crisi, ti aiuteranno a guardare a te e al partner da una prospettiva diversa e più ampia.
La simbiosi nasce dalla necessità di creare un forte legame di attaccamento; è la natura umana. Tieni però a mente questi suggerimenti per evitare di rimanerci incastrato dentro cosi da poter vivere le tue relazioni in modo più autentico e rispettoso della tua persona.
Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone