Dinamiche e ruoli in una relazione di coppia

Dinamiche e ruoli in una relazione di coppia
  • Dr. Maurizio Sgambati
  • 11/11/2024
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Il conflitto interno ad una coppia può spesso sembrare contorto, stratificato e difficile da comprende.

Al di la dei motivi e dei contenuti di una discussione ciò che è utile per la risoluzione del conflitto è comprendere le dinamiche sottostanti allo stesso; più che il contenuto della discussione sono importanti i processi di funzionamento dei singolo membro all'interno della coppia. Distinguere la comunicazione esplicita o manifesta, ciò che si dice, e la comunicazione latente o psicologica, ciò che è lasciato sottinteso. 

Molto spesso le coppie litigano per il ruolo che ciascun partner assume nella relazione, spesso ruoli assunti hanno a che fare con la storia del singolo individuo e si ripresentano al di la di uno specifico rapporto sentimentale. Come dire che ogni persona gioca un ruolo che si è dato in ogni rapporto affettivo, portando avanti un copione ripetitivo.

Una classica dinamica di coppia è quella che si instaura tra il partner che funge da genitore e l'altro da figlio. Depotenziare questa dinamica è possibile nella misura in cui si diviene consapevoli dei ruoli reciprocamente giocati e salvare l'amore, l'attrazione ed il rispetto nutrito verso il partner.

In questo articolo mi voglio soffermare sui comportamenti genitoriali e infantili che si possono manifestare in una relazione d'amore e ciò che è possibile fare per cambiarli.

Un partner che assume un ruolo genitoriale tende a dirigere, comandare, decidere, occuparsi assumendo una posizione di superiorità rispetto all'altro; tale posizione può essere sia benevola che malevola. Aiutare e sostenere, sgridare e decidere sono atteggiamenti genitoriali che hanno uno scopo diverso ma che pongono l'altro in una posizione di passività e sottomissione. Che l'intento sia positivo o negativo alla base vi è una svalutare dell'altro.

Un partner può assumere il ruolo di genitore benevolo offrendo consigli, aiuto, rassicurazioni ed incoraggiamenti talvolta non richiesti e basati sull'inclinazione a prendersi cura dell'altro, spesso con l'aspettativa recondita di guadagnarsi amore, rispetto e altrettanta attenzione. 

Altre volte il partner può essere ipercritico, avere la tendenza a correggere ed insegnare all'altro ciò che è più giusto fare o avrebbe dovuto fare. Il partner del genitore benevolo rischia di non attivarsi ed assumere responsabilità in forma paritetica nel rapporto, il partner del genitore critico invece può sentisi spesso frustrato, offeso o bisognoso di ribellarsi.

Al contrario, il partner che assume il ruolo più infantile ha la predisposizione a svalutarsi, a sentirsi debole, incapace, emotivo. Il suo atteggiamento insicuro e titubante può stimolare quello che ha familiarità con il ruolo genitoriale, il quale si sente in dovere di attivarsi al suo posto del partner più incerto. Il ruolo infantile è tipico delle persone che hanno bisogno di dipendere da chi si mostra più propositivo e sicuro di se. Il partner infantile può comportarsi in modo irresponsabile per cui necessariamente l'altra persona si sente in dovere di intervenire e subentrare nella gestione delle faccende di coppia. La persona che ha un ruolo infantile nella coppia può sentirsi facilmente ferita o tenere il broncio, il che è più probabile che susciti una reazione genitoriale nel partner, altrettanto risentito. Da qui possono nascere dei conflitti dovuti al reciproco mal contento.

È facile capire come entrambe i partner di una coppia che si trovano coinvolti in una dinamica di questo tipo possano innescare un ciclo ripetitivo e infinito di reciproche accuse su fatti più disparati senza cogliere che al cuore di tutto ciò ci sia uno sbilanciamento nei ruoli assunti ed il bisogno di creare una relazione diversa, con ruoli più equilibrati e paritetici. 

Qualsiasi crisi di coppia è il frutto di entrambe le persone coinvolte e non vi è un solo "colpevole". La cosa migliore da fare è riconoscere lo schema che ciclicamente si ripete, i bisogni sottostanti a ciascun soggetto coinvolto. 

Per fare ciò, è necessario esaminare i comportamenti specifici associati alla dinamica genitore-figlio, nonché quali siano i nuovi comportamenti da assumere per ottenere una relazione che dia serenità ad entrambi.

Vediamo alcune dinamiche più frequenti dove il primo polo corrisponde al ruolo infantile e all'altro polo corrisponde il ruolo genitoriale:

1. Sottomesso vs. Dominante: alla base di questa dinamica tra i due ruoli c'è una persona genitoriale che sente il bisogno di controllare l'altro e che la persona più insicura si senta dominata. L'obiettivo, ovviamente, dovrebbe essere l'uguaglianza nella relazione, un rapporto che valorizzi l'autonomia, l'individualità e l'indipendenza dell'altro.

2. Passivo Dipendente Vs. Direttivo Critico: la persona infantile è passiva e dipende, ricerca cura e una guida nel partner. Il genitore invita insistentemente l'altro a raggiungere ciò che "dovrebbe" fare. La guida che il genitore fornisce non è benevola ma esercitata con atteggiamento critico, con parole dure e svilenti. L'obiettivo di entrambi gli individui, piuttosto, dovrebbe essere quello di essere pro-attivi, sicuri di sé nel portare avanti i propri obiettivi.

3. Aggressivo e Difensivo vs. Rigido Normativo: in questa dinamica il partner genitoriale ha un atteggiamento di chiusura rispetto a punti di vista e modi di fare differenti dai suoi e quando gli si presentano alternative va sulla difensiva. Il partner in modalità infantile è imbronciato di fronte alla chiusura rigida del partner. È utile per entrambe le persone cercare di rimanere aperti l'uno verso l'altro, prendere in considerazione con curiosità il contributo che ciascuno può dare alla relazione evitando chiusure a priori in modo da poter crescere individualmente all'interno di una relazione basata sullo scambio di competenze.

4. Irrazionale vs. Iper-razionale Moralista: una persona in modalità infantile è spesso governata dalle emozioni con una riduzione della cognizione, della capacità di analizzare ciò che sta realmente accadendo o ciò che è nel suo interesse. Una persona in modalità genitore può concentrarsi eccessivamente sull'essere "razionale" a spese dei sentimenti. Può diventare cinico, critico o moralista, atteggiamenti che creano frustrazioni al partner che si sente più emotivamente  coinvolto. Idealmente, gli adulti vivono le loro emozioni, ma le loro azioni si basano sul scelte razionali, valori, morale e obiettivi da perseguire. In questa coppia c'è un equilibrio trovare per entrambe le persone, che debbono sforzarsi di essere sia razionali che in contatto con i sentimenti.

5. Senza obiettivi vs. Rigidamente focalizzato: una persona in modalità infantile può avere difficoltà a focalizzare o scoprire ciò che desidera o come procedere per ottenerlo. Può agire come una "barca in balia del vento", senza alcuna direzione non avendo obiettivi di vita. Il partner genitoriale invece può essere estremamente orientato verso obiettivi personali e di coppia da realizzare con scadenze rigide senza provare alcuna gioia, trasformando i desideri e gli obiettivi in "necessità" o "doveri". Ambedue i partner così come la relazione stessa stanno molto meglio ciascuno è in contatto con i propri obiettivi e questi sono esplicitati e condivisi in coppia (comprare casa, arredare, fare un figlio…) ed assieme vengano concordate azioni appropriate per realizzarli in tempi e modi buoni per entrambi.

6. Passivo Aggressivo vs. Prepotente: è la coppia in cui un partner genitoriale è prepotente, usa la rabbia e l'aggressività talvolta in modo intimidatorio e violento. Dall'altro lato troviamo il partner infantile che sembra collaborativo ma in realtà è passivamente ribelle; non fa le cose che ha dichiarato avrebbe fatto, si mostra compiacente per le scelte del partner ma le boicotta trovando scuse. Si oppone senza dichiararlo apertamente. Questo atteggiamento oppositivo maschera rabbia non dichiarata e genera alterata rabbia nel partner genitoriale. Il genitoriale si può fare violento e l'infantile diventare una vittima dei suoi stessi giochi psicologici. Entrambi questi ruoli sono distruttivi. Invece di affermare il potere mediante la rabbia l'uno sull'altro, il primo in modo diretto e l'altro in modo velato, ogni persona dovrebbe sforzarsi di modulare la propria aggressività, migliorare la comunicazione assertiva e cambiare i comportamenti dettati dall'aggressività provata verso l'altro.

Quando le coppie iniziano a identificare gli schemi interpersonali che usano nel rapporto di coppia ,piuttosto che incolpare il loro partner o porre fine alla relazione, allora è possibile lavorare per costruire una relazione sana. Tuttavia, se la dinamica non viene esternalizzata e compresa andrà a ripresentarsi nelle relazioni future, in cui cui ciascuno dei due tenderà a ricreare rapidamente le stesse dinamiche. Tuttavia, per interrompere questo ciclo in una relazione attuale o impedire che si ripeta in una relazione futura, è necessario riconoscerle in modo onesto e provare a modificare il modello dannoso cambiando alcuni aspetti di se stessi. La tendenza ad agire in modo infantile o genitoriale nasce dalle difese che abbiamo sviluppato per adattarci e sopravvivere nei primi anni della nostra vita. Questi comportamenti adattivi potrebbero esserci serviti bene durante l'infanzia, ma danneggiano e imitano le relazioni adulte. Quando ci impegniamo in un comportamento genitoriale o infantile, stiamo perpetuando una dinamica malsana e frutto di convinzioni apprese nel passato 

Tuttavia, cogliere questi schemi e sfidarli attivamente può davvero trasformare il modo in cui viviamo le relazioni affettive. Abbandonare le difese e mostrarci come adulti aperti al partner permette di avere maggiori possibilità di sperimentare e fare crescere l'amore e la vicinanza verso la persona amata.


Dr. Maurizio Sgambati

Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone

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