Trauma psicologico e Shock emotivo

Trauma psicologico e Shock emotivo
  • Dr. Maurizio Sgambati
  • 08/11/2024
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La parola "trauma" è collegata ad eventi negativi altamente stressanti ci porta a pensare a situazioni di vita difficili in cui il nostro ruolo è quello di vittime passive di una situazione fuori dal nostro controllo.

In verità, qualsiasi trauma psicologico è sempre il risultato non solo delle situazioni che viviamo, nostro malgrado, ma anche del nostro personale modo di interpretarle, ovvero del significato che gli attribuiamo.

Siamo tutti esposti, in diversa misura, a situazioni difficili e ciascuno di noi sperimenta momenti dolorosi; tuttavia differente è il modo in cui ogni persona reagisce ad una ferita emotiva per proteggersi, fronteggiarla e superarla.

Un trauma psicologico è il risultato dell'esposizione a un inevitabile evento stressante che va oltre i meccanismi di coping della persona. Quando le persone si sentono enormemente sopraffatte dal forti emozioni, come il terrore, queste emozioni impediscono l'integrazione delle percezioni visive, delle reazioni somatiche e comportamentali relative all'evento traumatico. Si crea una frammentazione tra i vari stimoli percepiti dagli organi di senso per cui il ricordo non si struttura in una esperienza narrativa organizzara in modo coerente e neutrale. Il ricordo traumatico lascia queste percezioni sensoriali disorganizzate e separate dalla coscienza ordinaria. Il continuo rimugino dell'esperienza nel tentativo di elaborarla per superarla diviene ossessivo creando delle "fissità".

Un trauma psicologico presenta le seguenti caratteristiche:

  • E' legato ad un evento che considerato emotivamente stressante;
  • La persona non possiede le risorse emotive e cognitive necessarie per affrontare l'evento (strategie di coping);
  • La persona è incapace di elaborare emotivamente ciò che è accaduto perciò l'evento, in forma disorganizzata, rimane bloccato nella memoria traumatica.

Quando pensiamo a traumi psicologici, di solito immaginiamo situazioni estreme. In realtà i traumi si possono suddividere in due tipologie: 

  • Traumi inaspettati: hanno un maggior impatto emotivo. Riducono le nostre strategie di coping perchè ci colgono alla sprovvista senza un piano d'azione. Si tratta di eventi poco comuni. In questo caso si può parlare di disturbo da stress post-traumatico.
  • Traumi cumulativi: causati dall'esposizione ripetuta a eventi che finiscono per danneggiare le strategie di coping, come perdite (lutti, abbandoni, perdita di lavoro) o situazioni di umiliazione e sofferenza. Sono molto più comuni e possono persino diventare più pericolosi perché non siamo sempre in grado di identificarli ed associarli ad uno specifico evento. In questo caso si può parlare di piccoli shock emotivi.

I primi sono come un getto d'acqua che riempie un vaso rapidamente mentre i secondi lo riempiono goccia dopo goccia. In entrambi i casi il vaso trabocca. 

Molte persone sottovalutano l'importanza dei piccoli eventi stressati poiché il loro meccanismo d'azione è più sottile seppur il loro effetto cumulativo possa causare importanti danni sulla salute psicologica e fisica dell'individuo a causa del protrarsi di problemi come ansia e depressione.

Trauma psicologico: cause e sintomi

Affinché si verifichi un trauma emotivo, non è solo necessario che venga prodotta una situazione di significativo disagio ma questa deve anche essere percepita come tale. Pertanto, i traumi dipendono in larga misura dal significato che attribuiamo alle esperienze che viviamo. Si stima che più della metà delle persone esposte ad un evento traumatico non sviluppi un disturbo mentale.

Un evento genera un trauma psichico solo se è in grado di danneggiare il nostro equilibrio mentale mettendoci in una situazione di grande fragilità emotiva e di incertezza. Fondamentalmente la causa del trauma psicologico è la nostra incapacità di elaborare emotivamente le situazioni vissute. Queste esperienze non adeguatamente elaborate ed integrate nella nostra psiche rimangono attive nella nostra mente. Sebbene siamo perfettamente consapevoli che il pericolo sia stato superato rimangono nella memoria le emozioni negative e le sensazioni di disagio associate all'evento vissuto e che si ripropongo in situazioni similari che lo ricordano.

Nel lungo periodo queste esperienze possono produrre cambiamenti nella biochimica cerebrale. Mentre attraversiamo una situazione traumatica, l'amigdala, uno dei centri emozionali del cervello rimane attiva causando un'eccessiva produzione di cortisolo, un ormone che inibisce il funzionamento dell'ippocampo, una struttura chiave nel processo di simbolizzazione delle esperienze e della loro temporalizzazione nella nostra storia di vita. Ecco perché è molto difficile che le esperienze traumatiche si trasformino in fatti narrativi e ci permettano di voltare pagina.

Tuttavia, non è sempre facile riconoscere che siamo affetti da un trauma, perché a volte i sintomi del trauma psicologico non sono così evidenti. Ogni persona reagisce in modo diverso, sebbene alcuni dei più comuni segni di trauma emotivo siano:

  • Incubi. Anche nei casi in cui si verifica la dissociazione, un meccanismo di difesa attraverso il quale allontaniamo la situazione traumatica dalla nostra mente cosciente, riviviamo spesso alcuni momenti dell'evento traumatico o compaiono nei sogni sotto forma di incubi.
  • Ansia, nervosismo e irritabilità. I traumi spesso generano uno stato di ansia anticipatoria che ci tiene in sospeso, come se qualcosa di brutto potesse accadere in qualsiasi momento. Questa tensione ci porta a sentirci costantemente irritabili e nervosi, ci fa reagire in modo esagerato alle situazioni quotidiane.
  • Anestesia emotiva. In alcuni casi, specialmente quando l'impatto emotivo è stato molto forte, viene prodotta una sorta di anestesia emotiva, un meccanismo di difesa che viene attivato per proteggerci da stress successivi. All'improvviso, è come se la vita perdesse il suo significato, niente importa o ci incoraggia, e ci sentiamo disconnessi dalle nostre emozioni al punto che possiamo sentirci estranei a noi stessi.
  • Impotenza appresa. I traumi cumulativi di solito generano un senso di impotenza che si manifesta con la sensazione che nulla di ciò che facciamo possa fare la differenza. Sono in particolare i piccoli shock emotivi a generare un meccanismo di difesa passivo. Ci limitiamo a proteggerci perché crediamo che ogni sforzo sia inutile; questa sensazione di impotenza può far scaturire sintomi depressivi poiché non intravediamo una via d'uscita dalla sofferenza.
  • Senso di colpa e vergogna. A volte possiamo provare un profondo senso di vergogna, soprattutto quando crediamo che la situazione traumatica sia dovuta a una nostra irresponsabilità o disattenzione. Possiamo reagire arrabbiandoci con noi stessi o incolpando il mondo di ciò che è accaduto; ciò accade perché stiamo cercando di dare un senso all'evento occorso ma non trovandolo proviamo frustrazione.
  • Sintomi psicosomatici. I traumi psicologici finiscono spesso per generare problemi che hanno un impatto sulla salute fisica. I più comuni sono il dolore muscolare, i problemi dermatologici, l'emicrania, i problemi gastrointestinali,  gli attacchi di panico o malattie psicosomatiche più complesse.

Superare un trauma non è facile. Spesso è necessario affidarsi a uno psicoterapeuta qualificato perché scavare a fondo nella ferita emotiva senza una conoscenza adeguata del funzionamento della psiche può causare danni maggiori. Il primo obiettivo sarà lavorare sulle risposte emotive al trauma sperimentato per poi acquisite strumenti utili ad affrontare meglio le situazioni difficili del futuro al fine di evitare ricadute. L'ipnosi è una valida opportunità per lavorare sul trauma in tempi brevi rimanendo emotivamente distaccati dal evento passato e quindi senza ri-sperimentare il dolore emotivo e fisico.


Dr. Maurizio Sgambati

Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone

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