Le ferite psicologiche
Eventi di vita traumatici o emotivamente dolorosi dei primi anni di vita, cosi come eventi shoccanti in età adulta, possono avere un impatto molto forte sui nostri comportamenti e vissuti emotivi attuali. Questo perché la psiche, serbatoio di memorie e sensazioni, non dimentica.
Possiamo lottare spesso con ricordi difficili del passato, sentirci a disagio in determinati luoghi e situazioni o con alcune persone. A volte non è neppure poi così facile comprendere i motivi di tale disagio in queste specifiche situazioni.
L'amigdala, quella struttura a forma di mandorla che si trova nel lobo temporale, è responsabile delle nostre emozioni di base come la rabbia e la paura; essa se da un lato ci aiuta a salvaguardarci da ulteriori pericoli allo stesso tempo ci obbliga anche a ricordare i nostri traumi infantili e tutti momenti di sofferenza che abbiamo vissuto.
Ci possiamo sentire continuamente disturbati ed influenzati dai brutti ricordi e situazioni difficili che abbiamo sperimentato dal punto di vista emozionale. Incubi o flashback di scene dolorose che vorremmo dimenticare affiorano alla nostra mente continuamente. Dimenticare sembra difficile. Se da un lato rievocare continuamente episodi ad alta intensità emotiva ci permette di essere maggiormente preparati in futuro a difenderci dai pericoli dall'altro ci impedisce di vivere serenamente le situazioni di vita odierna.
Così come quando il nostro corpo subisce gravi lesioni, come lo schiacciamento di una vertebra, e la zona colpita fatica a rigenerarsi e la guarigione richiede tempo e cure così anche la nostra psiche quando è sottoposta ad un forte stress, soprattutto se nei primi anni nell'infanzia, si indebolisce. Si crea una fissazione o ferita psicologica. Molti bambini, e anche adulti, ogni giorno sono sottoposti ad abusi, traumi o ferite psichiche causate da altre persone o eventi traumatici o luttuosi. Alcune di queste ferite sono inflitte intenzionalmente altre invece in modo del tutto inconsapevole. L'abuso sessuale, fisico e psicologico o l'abbandono di un bambino provoca quasi sempre in esso gravi danni al funzionamento intra psichico e relazionale.
I traumi psicologici si verificano anche negli adulti in occasione di conflitti, stupro o abuso, minacce di lesioni personali o di morte (stalking o mobbing), lutto o abbandono, incidente, menomazioni e lesioni fisiche, malattia, cambiamento drastico delle condizioni di vita della persona. L'adulto, pur avendo maggiori capacità adattive di un bambino e maggiori capacità di rielaborare i vissuti con la sua mente razionale può comunque subire un trauma emotivo e faticare a rielaborarlo. Quando la psiche è stata ferita, possiamo sperimentare una vasta gamma di sentimenti e reazioni. In alcuni casi si sviluppa una Sindrome da Stress Post Traumatico (PSTD) che porta a rivivere in modo ciclico e vivido, alla stregua del reale, l'evento traumatico.
L'elenco seguente include alcune delle manifestazioni delle ferite psicologiche:
- Difficoltà nel controllo dei sentimenti e delle emozioni;
- Ripetuti pensieri intrusivi, sensazioni o esperienze sensoriali che sembrano fuori controllo;
- Insonnia ed incubi notturni;
- Ansia, agitazione, iper-reattività e ipersensibilità agli stimoli ambientali (rumori, movimenti, odori…)
- Eccessiva paura, atteggiamento iper vigile e difensivo;
- Umore triste ed irritabile;
- Sentimenti di colpa, vergogna ed inutilità;
- Percezione di sé come persona di scarso valore, sporca e brutta;
- Eccesso di rabbia, desiderio di punire o di mettere in atto comportamenti autolesivi;
- Disturbi alimentari;
- Intorpidimento emotivo e psicologico ovvero la persona sembra incapace di sentire (congelamento affettivo) o reagire. È incapace di godere del sesso.
- Comportamenti impulsivi, fuori controllo, dipendenza da sostanze. Comportamenti sessuali rischiosi.
- Problemi di memoria e difficoltà a ricordare.
- Sensazione di vulnerabilità e sensazione di estraneità da se o dalla vita.
La maggior parte delle persone che hanno subito una ferita psicologica accusa sintomi e problematiche relazionali e personali che hanno un effetto visibile e tangibile sulla loro vita. Quando un bisogno psicologico o fisico non è stato soddisfatto nel corso dell'infanzia vi può essere una compromissione del sano sviluppo psicologico della persona.
Le situazioni di deprivazione e traumatiche più comuni sono le seguenti:
- Incapacità da parte dei genitori di cogliere e soddisfare le esigenze psicologiche del bambino in fase di crescita a volte anche malgrado le buone intenzioni;
- Difficoltà economiche, malattia o lutto di un genitore, fratello o altro parente stretto, disastri naturali o altri traumi meno evidenti;
- Maltrattamento fisico o psicologico, abuso sessuale sia in famiglia sia ad opera di estranei.
Come la psicoterapia può aiutare?
Il grado di danno psicologico e l'estensione del disagio determinano generalmente la natura e la durata della psicoterapia. Nella maggior parte dei casi non è necessario concentrarsi a lungo sulle ferite e sui traumi del passato e dunque effettuare un percorso psicologico che implichi anni di lavoro. Alcune persone semplicemente potendo condividere, estrarre e rielaborare l'accaduto all'interno di una relazione di fiducia trovano sollievo per i propri sintomi, imparano a modificano il proprio stile di pensiero e le percezioni distorte cosi come i comportamenti ad esse collegati. Altre persone invece in terapia hanno la necessità riconoscere il collegamento esistente tra le proprie emozioni e le reazioni comportamentali, colgono come sia l'esperienza traumatica del passato a determinare gli attuali stati d'ansia, depressivi e intorpidimento o congelamento emotivo di cui soffrono.
Coloro che hanno subito un danno psicologico non molto estremo possono utilizzare queste consapevolezze per apportare cambiamenti nella loro vita personale e nel loro atteggiamento relazionale in tempi piuttosto rapidi. Per altre persone invece il processo di elaborazione del trauma richiede più tempo ed alcune tecniche specifiche di tipo regressivo come ad esempio le tecniche Gestalt e ipnotiche per liberare il Bambino interiore da tutte le sue emozioni rimaste inasprisse come paura, rabbia, tristezza, vergogna e colpa.
L'ipnosi permette di elaborare l'esperienza traumatica in modo profondo ma con un certo grado di distacco emotivo affinché possa essere rivissuto in modo senza disagio.
Ovviamente ciò significa lavorare con uno psicoterapeuta che sia accogliente, empatico e contenitivo e capace di garantire un spazio protetto in cui la persona si possa sentire tutelata.
Il terapeuta svolge un ruolo cruciale nella creazione di un'atmosfera in cui il cliente può iniziare a considerare l'idea di potersi nuovamente fidare. Per la persona che ha subito un trauma le difese e le resistenze sono i mezzi con cui se è garantito la sopravvivenza psicologica. Il processo terapeutico quindi rappresenta un occasione per lasciarsi andare, mostrarsi vulnerabili, solo se l'esperienza di rielaborazione è percepita come sicura. In tali circostanze costruire una relazione terapeuta-cliente può richiedere molto tempo prima di passare al lavoro vero e proprio sul trauma e quindi poter osservare un miglioramento significativo della sua qualità di vita.
Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone