Leffetto della separazione sui figli

Leffetto della separazione sui figli
  • Dr. Maurizio Sgambati
  • 06/11/2024
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Scegliere di separarsi per i coniugi con figli è piuttosto difficile i genitori spesso non sanno come approcciarsi con i bambini per comunicare loro ciò che sta per accadere e sono impreparati ad aiutarli a gestire al meglio la transizione.

Può succedere dunque che i minori mostrino qualche difficoltà ad accettare il nuovo assetto familiare e ad adattarsi ai cambiamenti delle routine quotidiane che ne conseguono.

Separazione e Divorzio comportano sempre il collasso di progetti comuni; ogni adulto è costretto a rivedere il proprio piano di vita e talvolta a fare anche i conti con la sensazione d'aver fallito. 

Emotivamente quindi separarsi è una esperienza destabilizzante per tutti i membri della famiglia, non solo per i più piccoli ma anche per gli adulti. 

Lo psicologo americano Carl Pickhart ha descritto gli effetti che la separazione dei genitori genera sui figli in base all'età. 

In linea generale la separazione tende a generare una regressione dello sviluppo emotivo nei bambini più piccoli, che quindi risultano più dipendenti ed insicuri, e all'opposto una intesa reazione aggressiva negli adolescenti che ne accelera la loro indipendenza.

Nella maggior parte delle separazioni mal gestite le vittime principali sono i bambini perché vengono colti di sorpresa. Mentre solitamente i genitori riescono a cogliere nel tempo i segnali di deterioramento della relazione e a prepararsi alla fine del matrimonio immaginando i passi da farsi, i bambini si trovano sovente proiettati bruscamente al di fuori del mondo sicuro e stabile a cui erano abituati.

In che modo la separazione dei genitori incide sui figli? Vediamo le distinzioni in base all'età:

 

  • Bambini fino a 2 anni. I bambini piccoli non capiscono molto bene cosa significa separazione e quali sono le conseguenze. Tuttavia a questa età sono già in grado di percepire i cambiamenti emotivi dei genitori e naturalmente si rendono conto dell'assenza di uno dei due genitori. Il fatto di non sapere se quella figura di supporto tornerà o meno, causa nel bambino ansia e insicurezza, irritabilità, crisi di pianto e cambiamenti nelle abitudini alimentari e del sonno. Il problema principale a questa età è che il bambino può vivere l'assenza del genitore come un vero abbandono.
  • Da 2 a 3 anni. Questa è una fase molto importante per lo sviluppo del bambino, quindi una separazione traumatica può causare un ritardo nelle abilità psicomotorie, nell'acquisizione del linguaggio o nel controllo degli sfinteri. A questa età i bambini non sono ancora in grado di capire completamente cosa sta succedendo, quindi è normale che nutrano la fantasia che i genitori recuperino la relazione. È anche comune per loro reagire con rabbia o tristezza, perché a questa età la loro portata emotiva è più ampia, ma non hanno gli strumenti di cui hanno bisogno per gestire questi sentimenti.
  • Da 3 a 5 anni. I bambini possono capire meglio il concetto di separazione e quindi possono fare molte domande. Dal momento che sono ancora molto egocentrici, di solito si sentono in colpa per la separazione e pensano che la responsabilità sia loro. A questa età i bambini tendono anche a sviluppare molte paure come quella d'essere lasciati soli o che i genitori smettano di amarli. Inoltre, di solito si mostrano molto possessivi con un genitore.
  • Da 6 a 12 anni. Comprendono pienamente cosa significa separazione anche se spesso nutrono l'illusione che i genitori tornino insieme; quando scoprono che ciò non accadrà si sentono profondamente delusi, frustrati o arrabbiati. Tuttavia, a questa età il bambino è molto più empatico, si preoccupa dei suoi genitori quando li vede tristi e decidere di assumere atteggiamenti da adulto e sentirsi responsabile del genitore in difficoltà. Alcuni bambini possono esprimere il loro disagio con comportamenti regressivi perdendo alcune delle abilità che avevano acquisito, specialmente a livello emotivo. Altri possono sembrare forti ma in realtà hanno paura di esprimere i propri sentimenti per non far preoccupare i genitori.
  • Adolescenti. Questa è l'età più difficile in cui l'adolescente cerca la propria identità, ma ha ancora bisogno del supporto di entrambi i genitori. La separazione complica questo processo psicologico perché crea insicurezza nell'adolescente che può reagire sfidando i limiti o cercando supporto nel gruppo. A volte può cercare rifugio in comportamenti rischiosi attraverso cui incanalare la propria emotività. Possono anche apparire sintomi psicosomatici.

 

La separazione tra i genitori è un grande cambiamento per il bambino ed è spesso fonte di dolore. Il mondo, come lo conosceva, non esiste più ed egli ha bisogno di abituarsi a nuovi ritmi di vita, nuovi ambienti in cui vivere. Egli si trova a dover cambiare casa, quartiere e scuola. Tuttavia, ciò non significa che separazione e divorzio creino "traumi infantili" e che quindi siano da evitare a tutti i costi. Infatti, in molti casi, è preferibile che i genitori si separino amichevolmente anziché continuare a discutere, creando un clima insopportabile a casa.

Il vero problema non è la separazione o il divorzio, ma il modo in cui vengono gestiti. 

Quando il divorzio viene gestito bene, diventa un'esperienza di vita per i bambini. Se è una brutta esperienza, le conseguenze della separazione possono essere molto negative, ma anche in questi casi, molto dipenderà dalle caratteristiche della personalità del bambino. Ci sono bambini più sensibili ai cambiamenti nel loro ambiente rispetto ad altri.

Di seguito alcuni suggerimenti affinché la separazione dei genitori non influisca negativamente sul loro sviluppo.

 

  • Spiegate a vostro figlio chiaramente, e con parole adatte alla età, cosa sta succedendo in modo che possa capire. Mentre comunicate la decisione di separarvi è importante che siate entrambi presenti poiché questo darà al bambino più sicurezza e non si sentirà abbandonato da uno o dall'altro. Sarebbe bene se spiegaste chiaramente la vostra decisione, usando un linguaggio appropriato per l'età del bambino. Se è una decisione definitiva è importante che ne sia consapevole per non crearsi false aspettative.
  • Rassicuratelo affinché sappia che non è colpa sua. Molti bambini si sentono in colpa per la separazione dei loro genitori, credono che sia causata da un loro comportamento. Questo senso di colpa può diventare un peso che potrebbe inconsciamente trascinarsi per anni e causargli problemi emotivi e comportamentali. È quindi importante che il bambino chiarisca che non ha alcuna responsabilità per quello che successo e che entrambi continuerete ad amarlo.
  • Fornitegli i dettagli che desidera conoscere e rispondete alla sue domande in modo semplice. Dopo avergli comunicato la notizia, è normale che il bambino si senta confuso e disorientato, poiché sente che il suo mondo sta collassando. Cercate di spiegargli cosa succederà dopo. Non c'è bisogno di andare troppo nello specifico. Il bambino si sentirà più sicuro nel sapere che non dovrà cambiare scuola e che il genitore che esce di casa tornerà a fargli visita più volte alla settimana. Questi piccoli dettagli che i genitori spesso trascurano gli trasmetteranno sicurezza e fiducia. È anche importante fargli sapere che potrà fare qualsiasi domanda quando vorrà. 
  • Il modo in cui assimila la notizia determina le sue emozioni. La maggior parte dei bambini ha bisogno di tempo per assimilare la separazione dei genitori, di solito tra i 2 e i 6 mesi. Durante questa lasso di tempo è necessario avere pazienza e sostenerlo. Evitate di usare frasi come "wuesta è la decisione migliore" perché il bambino capirà che è la scelta migliore per gli adulti ma non per sè e si sentirà escluso. Ovviamente il bambino non vuole che nessuno dei due genitori lasci casa, quindi potrebbe sentirsi arrabbiato, deluso, triste o preoccupato. Empatizzate con le sue emozioni e incoraggiatelo a parlarne con voi ma senza forzarlo. Spiegategli che vi dispiace per ciò che sta provando e che lo capite. Non sminuite o negare ciò che sente. Ascoltatelo e rimandategli che ha ragione nel sentire ciò che sente, che lo capite e ne può parlare. Riconoscendo come legittime le emozioni che prova lo aiuterete ad accettare il cambiamento.
  • Mantenete la routine ed includete anche nuove attività stimolanti. Le abitudini quotidiane servono al bambino per sentirsi al sicuro, quindi è importante che il più possibile mantenga le stesse routine. Naturalmente, è anche auspicabile includere nuove attività che soddisfino il bambino in modo che possa capire che anche se sta vivendo una situazione difficile può continuare a godersi la vita. Quindi, i bambini più grandi capiranno che ogni cambiamento contiene cose negative e positive. Il genitore che esce di casa può approfittare dell'occasione per sorprendere il bambino con nuove attività ed escursioni creando un rapporto più personale e di intesa.
  • Non parlate male dell'altro genitore. Il bambino ama entrambi i genitori e quindi non bisogna squalificare il coniuge. Non devete entrare nei dettagli dei motivi per cui vi separate in modo da non alterare la percezione che il bambino ha dei suoi genitori. Non chiedete al figlio di schierarsi o allearsi con uno o con l'altro genitore. Tenete presente che in questo processo i bambini sono molto vulnerabili e possono assorbire i sentimenti negativi di un genitore e proiettarli sull'altro. Evitate di scaricare le vostre frustrazioni sul bambino.
  • Non abbandonate o trascurate il bambino. In alcuni casi, la sensazione di abbandono che il bambino percepisce è reale perché uno dei genitori lo abbandona, si allontana o lo trascura ma l'abbandono non è solo fisico ma  più spesso emotivo. Un buon genitore ha il compito di prendersi cura del bambino e far in modo che egli non assuma ruoli e responsabilità che non gli competono alla sua età.

Dr. Maurizio Sgambati

Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone

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