Cervello ed emozioni
Il cervello umano è incredibilmente complesso. I neuroscienziati stanno ancora indagando nelle strutture profonde con tecnologie sofisticate per scoprire tutte le sue capacità e potenzialità poiché ci sono ancora molte cose che non sappiamo circa il suo funzionamento.
Tuttavia, sappiamo quale parte del cervello si occupa di riconoscere e controllare le emozioni e le reazioni del nostro corpo.
In questo articolo ci soffermeremo a mettere in relazione le nostre emozioni quali rabbia, paura, amore con le diverse reazioni che si verificano nella nostra mente e nel corpo.
Perché proviamo emozioni?
Per comprendere il modo in cui il nostro cervello elabora le emozioni un utile punto di partenza è capire perché proviamo emozioni. In sostanza, le emozioni ci aiutano a sopravvivere, a reagire a situazioni che potrebbero danneggiarci. La rabbia ci predispone al combattimento ai fini della sopravvivenza, la paura ci predispone alla fuga per allontanarci dal pericolo. La felicità ci motiva a proseguire nell'esecuzione di un'attività gratificante.
Quale area del cervello controlla le emozioni?
L'area principale del cervello deputata alle emozioni è chiamata sistema limbico. È anche responsabile dei nostri ricordi e dell'eccitazione. Tutte le parti del sistema limbico sono collegate attraverso una varietà di percorsi neurali. Questa parte del cervello è ciò che ci consente di reagire alle situazioni in cui ci sentiamo in un certo modo. Il sistema limbico è la parte del cervello che si ritiene controlli le nostre emozioni e le funzioni cerebrali che coincidono con esse. Si dice che consista di quattro parti principali:
- Ipotalamo: questa parte del sistema limbico è responsabile della regolazione della nostra temperatura corporea, del rilascio di ormoni e svolge un ruolo chiave nelle nostre emozioni e nel nostro desiderio sessuale.
- Amigdala: è ciò che ci aiuta a rispondere alle emozioni tra cui rabbia, paura, tristezza per proteggerci. L'amigdala conserva anche i ricordi delle emozioni vissute e del momento in cui si sono verificate. Questo ci aiuta a prepararci quando accadranno esperienze simili in futuro.
- Talamo: è dove rileviamo e rispondiamo ai nostri sensi ed è collegato alle zone del dove vengono attivati il pensiero e il movimento.
- Ippocampo: gioca un ruolo chiave nella nostra conservazione e recupero dei ricordi.
Quale parte del cervello controlla la paura?
L'emozione della paura è una risposta evolutiva che ci aiuta a sopravvivere. Sebbene la maggior parte di noi non viva più allo stato brado, dobbiamo comunque provare paura per tenerci al sicuro. La paura innesca una reazione a catena e coinvolge più parti del cervello. Prima di tutto, il tuo talamo utilizza i dati sensoriali per raccogliere ciò a cui stai assistendo o vivendo. Questo poi passa attraverso la corteccia sensoriale che interpreta i dati e il tuo ippocampo attinge ai ricordi per stabilire il contesto e come il corpo deve reagire. La tua amigdala quindi decodifica queste emozioni e stabilisce se si è verificata una minaccia, quindi stimola l'ipotalamo. L'ipotalamo innesca poi quella che molti di noi conoscono come la risposta "attacco o fugga". Quando provi paura, spesso ti accorgerai di avere una reazione fisica. Ad esempio agitazione, aumento del battito cardiaco, sudorazione. Queste reazioni vengono attivate dall'ipotalamo per prepararti a reagire. Sono reazioni sane seppur sgradite e talvolta, per un'ipersensibilità personale o per errori di interpretazione di uno stimolo, eccessive rispetto a ciò che si sta vivendo.
Quale parte del cervello controlla la rabbia?
Quando si tratta di rabbia il processo che si attiva nel cervello non è dissimile da processo implicato nella paura. In effetti, la reazione di attacco o fuga innescata dall'ipotalamo è una risposta a qualcosa che ci ha fatto arrabbiare, la medesima di quando qualcosa ci spaventa. L'uso della reazione finale è diversa: per la rabbia l'attacco e per la paura la fuga.
Il talamo riconosce la potenziale minaccia, la tua amigdala produce una risposta emotiva e stimola l'ipotalamo che avvia la risposta fisica. Si ritiene inoltre che la corteccia pre-frontale possa influire sulla nostra capacità di regolare la rabbia e frenarla quando ci sentiamo alterati. La corteccia ha la funzione di valutare in modo critico la situazione; coincide con il pensiero "lucido". Possiamo quindi valutare la nostra reazione come esagerata e disattivare queste reazioni automatiche.
Quale parte del cervello controlla l'amore?
Sebbene l'amore sia un'emozione favorevole da provare, dobbiamo ammettere che si accompagna ad alcuni effetti piuttosto spiacevoli. La tensione e l'eccitazione sono entrambe risposte fisiche che proviamo quando vediamo qualcuno che amiamo. Queste reazioni sono attivate dall'ipotalamo, che rilascia una miscela di ormoni associati al circuito della ricompensa. Questi producono reazioni come mani sudate, guance rosse, un cuore che batte all'impazzata, nonché ansia e apprensione. Quando siamo innamorati, il nostro cervello produce dopamina. Questo è ciò che rende l'amore un'esperienza desiderabile. Gli altri ormoni che il nostro cervello produce quando sperimentiamo l'amore romantico sono l'ossitocina (innescata dal contatto pelle a pelle), che incoraggia l'attaccamento e la vasopressina (ADH), che ha un ruolo nei comportamenti sociali e di coppia. L'ossitocina è conosciuta come "l'ormone dell'amore" poiché innesca sentimenti di sicurezza, calma e contentezza che ci aiutano a sentirci in contatto con un potenziale compagno.
Conclusioni
Con questo articolo ho voluto offrire una sintetica visione su come le emozioni e le reazioni fisiologiche che sperimentiamo sono strettamente legate al funzionamento di alcune strutture cerebrali. Quando descritto in verità è molto più complesso nella pratica. Alla base delle emozioni di sono processi cognitivi di elaborazione del significato di uno stimolo, processi chimici incredibilmente complicati che si verificano nel cervello e risposte fisiologiche istintive.
Spero di aver stuzzicato la tua curiosità continua a seguirmi per coprire quando il mondo della psiche sia affascinante.
Dr. Maurizio Sgambati
Psicologo a Pordenone