La depressione stagionale o meglio il Disturbo affettivo stagionale, SAD, è una forma distinta di depressione che si innesca nei mesi invernali come conseguenza della ridotta quantità di luce solare.
Come suggerisce il nome, il disturbo è stagionale. Con l'inizio della primavera la fase depressiva lascia il posto ad una fase maniacale lieve.
La variazione di luce ambientale influenza specifiche cellule della retina e modifica i ritmi circadiani di sonno e veglia.
In particolare la scarsità di luce determina una minor produzione di serotonina, un neurotrasmettitore conosciuto anche come ormone del buon umore, ed aumento della secrezione di melatonina. Tali alterazioni biologiche spiegano la maggiore sonnolenza e la minore attività che molte persone lamentano nei mesi invernali.
La prevalenza aumenta a latitudini più elevate, ovvero nei paesi del nord Europa ed è improbabile in prossimità dell’equatore.
Molte persone non sono nemmeno a conoscenza di questa diagnosi e non cercano alcun trattamento per questo disturbo.
I sintomi del disturbo affettivo stagionale insorgono in autunno e all'inizio dell’inverno:
- Sonno eccessivo, stanchezza
- Aumento dell’appetito (iperfagia), consumo di carboidrati con conseguente aumento di peso;
- Ritiro sociale;
- Sintomi depressivi, tristezza, demotivazione e bassa autostima;
- Diminuzione del desiderio sessuale.
Il disturbo affettivo stagionale si verifica più spesso nelle persone più giovani ed in particolare nelle donne. Le donne soffrono più frequente di depressione stagionale rispetto agli uomini con un rapporto di 4 a 1. Tuttavia in età avanzata la percentuale tra uomini e donne si equaglia (rapporto 1:1) seppur si tratti di un disturbo infrequente negli anziani.
Dal momento che la luce ha un impatto determinate nel Disturbo Affettivo Stagionale il trattamento più efficace è proprio la stimolazione luminosa.
Si utilizzano dispositivi luminosi capaci di emettere una luce a spettro bilanciato ad alta intensità. Sebbene la terapia della luce non sia equiparabile alla elioterapia del sole naturale è comunque possibile attivare gli stessi meccanismi cerebrali che regolano l’umore senza dover necessariamente ricorrere agli psicofarmaci.
La terapia dovrà essere effettuata quotidianamente durante i mesi invernali per sessioni della durata di 30 minuti. Trattandosi di trattamenti medici dovranno essere eseguiti da personale qualificato poiché si deve tenere gli occhi aperti senza indossare occhialini. Il settaggio dell’apparecchiatura deve garantire standard di sicurezza poiché l’uso improprio non avrà efficacia sul Disturbo Affettivo Stagionale ma potrebbe causare effetti collaterali indesiderati soprattutto nelle persone fotosensibili soggette ad affaticamento occultare, patologie della vista, irritazioni, dermatiti.
Autore: Dott. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta. © Riproduzione vietata.